mercoledì 13 giugno 2012

IVIE - MESSA A PUNTO


I motivi oggettivi per l’impugnativa sono i seguenti.

1. Libera circolazione dei capitali all’estero.

2. Gli immobili all'estero che producono reddito, per esempio da locazione, già vengono tassati ai fini irpef.

3. Un’imposta serve per supportare i servizi comunali, come strade, illuminazione, trasporti ecc. mentre in questo caso il contribuente non riceve nulla in cambio dallo Stato italiano.

Questi motivi sono intrinsecamente validi ma vanno confrontati con una situazione magmatica del nostro diritto visto in corrispondenza con l’evoluzione quasi giornaliera del nostro governo pro tempore e degli stessi indirizzi anch’essi magmatici della UE.

Da più parti, da più responsabili ed esperti del diritto europeo, viene fatto osservare che il ricorso al Tribunale può essere poco produttivo e può essere respinto proceduralmente.

Viceversa non viene giudicata negativamente la possibilità di accedere e ottenere ascolto presso la Commissione.

Ognuno, responsabilmente, e anche secondo le proprie valutazioni, potrà valutare se sostenere questa azione che forse non pochi si ripromettono di fare a sostegno proprio e di tutti.

Nella valutazione personale, stante sempre l’incertezza del risultato, dovremmo immaginare il quantitativo di spesa al quale si va incontro in assoluto e le necessarie spese percentuali in relazione ai propri immobili.

Molti hanno già effettuato una propria valutazione e ritengono di voler correre il rischio per una causa giusta che potrebbe trovare soddisfazione anche tenendo conto che l’inceppamento dell’attuale governo italiano, e dell’attuale indirizzo europeo, potrebbe essere superato per evitare una stagnazione ingiustificata; data l’importanza oggettiva e dell’argomento specifico di cui trattiamo, e senza preamboli dell’Europa; della nostra Europa.

***



Tanto premesso pur non nutrendosi particolare fiducia per il ricorso al Tribunale, trattandosi di materia giusta non si esclude che il tribunale possa approfondire la questione adeguatamente e positivamente.

Del rischio di una teorica improcedibilità del ricorso al Tribunale ci siamo già intrattenuti ma non escludiamo che il tribunale si possa fare carico, riconoscendo un diritto non vincolato da situazioni contingenti, a quesiti giusti e degni di soddisfazione.

Sommessamente osserviamo che il premier Monti con la sua entourage farà di tutto per sostenere questa sua imposta ad hoc. Ma il Monti sopravviverà politicamente alla sua ingiusta imposta ?

* N.B. stiamo interloquendo con colleghi che esercitano la professione a Bruxelles particolarmente addentro la materia comunitaria

17 commenti:

  1. Ma che entourage, angela dirà: senti mortimor, se non togli ivie io perdo investitori italiani e sono in tanti ultimamente, ti alzo il spread al 700, così impari.

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  2. Ottimo post. Facciamo circolare la voce. Siamo già in movimento.

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  3. Eccomi! Se la spesa non è spropositata, ovviamente

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  4. Obiettivo: segnalare questo blog ovunque, spargere la voce su forum, di quotidiani, nazionali e internazionali, siti vari, social network dedicati all'IVIE ecc.

    IMPORTANTE anche iscriversi al blog. Più siamo, più facilmente ci trovano su google. E più saremo, meno soldi dobbiamo sborsare, il che è sempre bene.

    A lavoro :)
    Ermanno

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  5. sono qui, ok
    bisogna agire
    franvo

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  6. Vedo preferibile il ricorso alla Commissione, tanto piu' impressivo quante piu' denunce dovessero pervenire.
    Ai motivi di contrarieta' al diritto comunitario elencati dall'avv. Villari aggiungo:
    * retroattivita' della norma (applicazione dal 1/1/2011 deliberata nel dicembre 2011 e precisata nella sua portata nel maggio 2012) , contraria al principio dello Stato di diritto fissato dalla costituzione UE; la retroattivita' confligge anche con il principio di libera circolazione in quanto dopo questo intervento il cittadino italiano sara' piu' guardingo nell'investire all'estero in quanto non potra' essere sicuro al momento dell'investimento su quali imposte saranno a suo carico, visto che lo Stato italiano potra' imporne di nuove in epoca successiva; infine la tassazione degli immobili all'estero dal 01.01.2011 comporta palese violazione del principio di uguaglianza visto che gli immobili in Italia sono colpiti dall'IMU solo da 01.01.2012.
    * l'IMU ha due componenti: patrimoniale (50%) e comunale (50%). L'IVIE dovrebbe pertanto al piu' avere una aliquota pari alla imposta IMU statale; comunque dall'IVIE dovrebbero potersi dedurre non solo le imposte patrimoniali pagate all'estero, ma anche quelle locali.
    * il sistema di individuazione del valore imponibile ha tante variabili (valaore commerciale, valore catastale, costo per il dante causa o donate, etc) da rendere facilmente prevedibile una diversa tassazione di beni del medesimo valore (=capacita' contributiva) in particolare se in stati diversi (=ostacolo alla libera circolazione)

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    1. Ricorso alla Commissione, già fatto e ricevuto codice della pratica. Vedremo cosa esce fuori. Basterebbe inviare 100 ricorsi individuali scritti e documentati bene, per cancellare la bocconiata.

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    2. Ciao Anonimo. Anche io voglio presentare un ricorso, ma visto che già tu hai fatto posso chiederti di sentirci in privato così da avere un riscontro diretto?il mio indirzzo è antobusy@hotmail.com.
      Spero di sentirti. Ciao .
      Antonella.

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  7. Ieri sono andato all'agenzia delle entrate per la compilazione e consegna del modulo. Risultato me ne sono andato con le piv(i)e nel sacco poiché gli impiegati di Palermo non sono stati in grado di capire come compilare il quadro RW. Mi hanno detto di fare un interpello sul sito, cosa che farò. L'impiegato tra le righe mi ha fondamentalmente invitato ad evaderla, ahahahah!

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  8. Segnalo nuovo articolo nella sezione ULTIMA ORA. Per il modulo RW procedura d’infrazione in arrivo. Il Governo italiano è stato chiamato a rispondere alle perplessità espresse in materia dalla Commissione europea.

    Articolo pubblicato oggi giovedì 21/6/2012 sul sito eutekne.info

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    1. Ciao Ermanno. Anche io voglio presentare un ricorso, ho notato che già parecchi utenti lo hanno fatto. Mi chiedevo se è possibile risalire tramite un numero di riferimento al ricorso fatto da qualcuno di voi sul sito della Commissione Europea.
      In attesa di risposta combatto con le mie ansie!!
      Antonella.

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  9. Io ci sono! Reagiamo!

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  10. Ci so o anch'io, ho pagato ma sono ARRABBIATISSIMA, che si fa? Ricorso collettivo o individuale? Qualcuno può contattarmi? Credo che le questioni da sollevare siano molteplici, tra l'altro mi chiedo - semplicemente - come sia possibile che uno stesso bene venga tassato due volte - nello stato dove risiede e in Italia con l'IVIE - in termini di patrimoniale... (non ho letto tutti i vostri interventi, fore avete sviscerato già l'argomento in lungo e in largo). Aspetto un cenno da partre di qualcuno: danielatordi@libero.it

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  11. Io sono con voi, anche perchè vi sono sempre nuove assurdità tra cui quella pubblicata sull'ultima circolare dell'agenzia delle entrate che prevede in alternativa, per gli immobili detenuti in Francia o la base imponibile uguale al prezzo d'acquisto (assurdo e incostituzionale) o uguale al valore catastale ottenibile moltiplicando la rendida catastale Francese per il coefficiente previsto per l'IMU che è 160. La differenza è che la rendita catastale degli immobili in Italia, a parte una rivalutazione del 5% avutasi qualche anno fa non è mai stata toccata, in Francia è rivalutata annmualmente del 9 10%. viene quindi un valore catastale spropositato ben superiore al prezzo di mercato. Conclusione pago in Francia 625 euro all'anno dovre pagare in Italia circa 970 € al netto del credito d'imposta e della franchigia. Sono folli e secondo me si incazzano pure i Francesi.

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  12. Oltre ai problemi esposti sulla natura dell'imposta ne nasce ora anche un altro.
    Come indicato nelle istruzioni alla dichiarazione dei redditi 2013 l'IMU assorbe l'IRPEF per gli immobili non locati e tenuti a disposizione, mentre non è previsto che l'IVIE assorba l'IRPEF.
    Pertanto non esiste parità di trattamento tributario tra gli immobili detenuti in Italia e tenuti a disposizione e gli analoghi immobili all'estero e ciò contrasta con le direttive relative alla libera circolazione dei capitali.
    Sto predisponendo un reclamo alla UE sul tema.
    Pierluigi Riva
    plrshore@gmail.com

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