mercoledì 4 aprile 2012

ivie illegittima - al vaglio della commissione europea

Segnalo un articolo del sole XXIV ore sulla illeggitimità dell'IVIE comunicatomi da un amico e tartassato come noi.
Si indicano alcune delle stesse motivazioni addotte dal nostro blog già 3 mesi fa.
Bruxelles valuterà la base dell'imposta per gli immobili italiani
Prelievo sulle case estere al confronto con l'Imu
L'imposta patrimoniale sugli immobili detenuti all'estero dalle persone fisiche residenti in Italia potrebbe essere giudicata, dalla Commissione europea, in conflitto con i principi fondamentali del Trattato sul funzionamento dell'Unione.
Una prima violazione potrebbe riferirsi alla libera circolazione dei capitali, sancita dall'articolo 63 in base al quale «sono vietate tutte le restrizioni ai movimenti di capitali tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi». Quella dei movimenti di capitale è l'unica libertà fondamentale che riguarda non solo i Paesi europei e dello Spazio economico europeo, ma anche i paesi terzi, con l'unica particolarità che, nei confronti di questi ultimi, sono fatte salve le restrizioni già in vigore al 31 dicembre 1993.
Se, quindi, l'imposta sugli immobili all'estero risultasse in conflitto con il principio della libertà dei movimenti di capitali risulterebbe non dovuta anche per gli immobili detenuti in paesi extracomunitari. La circostanza che la base imponibile sia diversa da quella dell'omologa imposta sugli immobili detenuti in Italia (l'Imu) potrebbe essere una delle cause di discriminazione sufficienti a rendere il tributo illegittimo.
L'imposta municipale propria, infatti, è dovuta sulla rendita catastale incrementata in base a determinati moltiplicatori, mentre l'imposta sul valore degli immobili esteri è dovuta sul costo risultante dall'atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l'immobile.
Un caso analogo è quello descritto nella sentenza della Corte di Giustizia, nel procedimento Theodor Jäger C-256/06. La Corte, pronunciandosi in tema di imposte di successione, ha sancito l'illegittimità di una norma secondo cui il bene situato in un altro Stato sia tassato sul suo valore venale, mentre per un identico bene situato sul territorio nazionale si applica una procedura di valutazione i cui valori corrispondono, in media, solo al 10% del valore venale. Forse la Corte dovrà indagare sui concreti effetti di questa discriminazione (Corte di Giustizia, causa C-105/08), ma è facile documentare che, nella maggioranza dei casi, i valori catastali sono inferiori ai costi di acquisto e anche ai valori di mercato. Inoltre, il criterio del costo d'acquisto, anche se ha il pregio della semplicità, discrimina gli immobili di più recente acquisizione.
Un'altra tipologia di contestazione potrebbe derivare dal fatto che solo per l'Imu sono previste agevolazioni per l'abitazione principale. È ovvio che gli immobili all'estero dei residenti in Italia non possono essere considerati "abitazione principale", ma la Commissione potrebbe ravvedere una violazione del principio di libera circolazione dei lavoratori (articolo 45 del Trattato). Infatti, un cittadino europeo che abbia dovuto stabilire la propria residenza in Italia per motivi di lavoro, mantenendo la proprietà della sua originaria abitazione principale, viene tassato di più di un soggetto che sia stato sempre residente in Italia. Questo fatto potrebbe ostacolare i cittadini comunitari che lavorano in Italia. Molto significativa, in proposito, è la sentenza pronunciata nella Causa C-182/06 riferita alla tassazione in Lussemburgo dei redditi di immobili detenuti in Germania da coniugi tedeschi che avevano trasferito la propria residenza in Lussemburgo.

5 commenti:

  1. Ormai il tempo stringe, secondo voi per quando si potrà sapere qualcosa in merito?
    Duilio

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  2. Emendamenti, emendamenti. E' ancora presto per dire l'ultima.

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    1. uno stato moderno e civile dovrebbe far pagare le tasse in cambio dei servizi che eroga ai cittadini. Quale servizio da' lo stato italiano in cambio della tassa su una casa all'estero? Oltretutto esistono trattati internazionali contro le doppie imposizioni, perche' lo stato italiano non rispetta i patti sottoscritti? Il concetto qui non e' quello di una tassa ma di un taglieggiamento. Se lo stato italiano continua ad essere sleale verso i suoi cittadini, come potranno gli italiani acquisire il senso dello stato? E a guardare le incongruenze del decreto "salva italia" si capisce che il governo monti non e' affatto costituito da persone competenti, ma da scalzacani che i mass media hanno spacciato per professori.

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  3. Qualche anno fa ho avuto la fortuna di andare in pensione e con la liquidazione mia e di mia moglie, lavoratori dipendenti, abbiamo realizzato il sogno di acquistare un appartamentino in Croazia, noi innamorati della natura e di quel tipo di balneazione. Ebbene, ora lo Stato ci chiede l'Ivie e ben salata. Se portavamo i soldi in Svizzera, magari in nero, ora pagheremmo soltanto una "una tantum", invece, avendo fatto tutte le cose in regola, dovremo pagare l'Ivie ogni anno per servizi che lo Stato non ci da. Chiamatela equità!!!

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  4. Ma la causa c-182/06 se l'è letta? Mi sa tanto di no, perché non dice quello che lei sostiene nell'articolo.

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